Gli Stati Uniti fanno un tentativo fallito affinché l’Iran permetta un "attacco simbolico" da parte di Israele

Un funzionario della sicurezza militare iraniana ha rivelato in esclusiva a The Cradle che gli Stati Uniti hanno contattato la Repubblica islamica, chiedendo alla nazione di consentire a Israele “un attacco simbolico per salvare la faccia” in seguito allo sbarramento di droni e missili dell’Iran questo fine settimana. “L’Iran ha ricevuto messaggi dai mediatori di lasciare che il regime effettuasse un attacco simbolico per salvare la faccia e ha chiesto all’Iran di non reagire”, ha rivelato a The Cradle la fonte, che ha parlato a condizione di anonimato. Ha aggiunto che Teheran “ha respinto apertamente” la proposta, avanzata dai mediatori, e hanno ribadito gli avvertimenti che qualsiasi attacco israeliano sul suolo iraniano riceverebbe una risposta decisiva e immediata. La risposta è stata consegnata direttamente all’inviato svizzero a Teheran da funzionari del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) e non dal Ministero degli Esteri Secondo la fonte di Cradle, la decisione dell’IRGC di rispondere direttamente era intesa a "inviare un forte avvertimento agli Stati Uniti". “L’Iran è riuscito a mettere in imbarazzo tutta la rete radar integrata e i sistemi antimissile degli Stati Uniti e del regime [israeliano]. Gli Stati Uniti hanno persino attivato i loro satelliti parcheggiati sulla regione per garantire la massima protezione e hanno fallito miseramente”, ha aggiunto il funzionario militare iraniano. Le rivelazioni arrivano mentre i funzionari della…   difesa statunitensi hanno detto ai media occidentali che si aspettano una “risposta limitata” da parte di Israele contro l’Iran, che secondo quanto riferito si concentrerà su obiettivi al di fuori del territorio iraniano. Tuttavia, i funzionari statunitensi hanno sottolineato che Tel Aviv non ha informato il Pentagono su questo argomento "Decisione finale" mentre continuano le discussioni all’interno del fratturato gabinetto di guerra israeliano. "Gli Stati Uniti non intendono prendere parte alla risposta militare", hanno confermato, tuttavia, si aspettano che Israele informi in anticipo Washington sui piani di risposta che Israele ha pubblicamente promesso rispondere all’operazione iraniana di questo fine settimana, che ha visto il lancio di centinaia di droni, missili balistici e da crociera da parte della Repubblica Islamica in rappresaglia al bombardamento israeliano del consolato iraniano a Damasco. “Questo lancio di così tanti missili, missili da crociera e droni nel territorio israeliano riceverà una risposta”, ha detto domenica il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, tenente generale Herzi Halevi, parlando dalla base aerea di Nevatim nel sud di Israele, che è stato uno dei tre obiettivi militari colpiti con successo dallo sbarramento iraniano. Il vice ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani ha dichiarato lunedì sera alla TV di stato che la risposta di Teheran a qualsiasi ritorsione israeliana arriverà “in pochi secondi, poiché l’Iran non aspetterà altri 12 giorni per rispondere”.